Perché no

Pubblicato: 10/08/2013 in Uncategorized

Oppure, perché no. Perché non vieni qui. Perché non ti togli le scarpe. Perché non mi sorridi. Perché non mi guardi piano mentre lo fai. Perché no. Perché non ti avvicini con quel tuo passo che mi fa impazzire. Perché non dici qualcosa che farò finta di ascoltare. Perché non muovi ancora le labbra. Farò finta di ascoltare e guarderò le tue labbra. Perché no. Perché non prendi la rincorsa e ti vieni a schiantare sul mio petto. Adoro quando lo fai. Perché non mi butti le braccia addosso. Perché non mi baci. Fingerò di non far caso alle detonazioni che sbriciolano organi ed altro. Perché non ci guardiamo i Griffin. Perché non ridiamo insieme. Perché non parliamo un po’. Quello che è successo è che ho parlato di me. E non dei vari me. Ma di me. Me. Non è questione di saperlo fare. Non è questione di aprirsi o meno. Il parlare di sé non è qualcosa che ha a che fare con chi parla di sé. E’ questione di chi ti prende per mano. E’ questione di qualcosa che non so. Perché non parliamo di noi. Perché non ci inventiamo qualche storia. Qualcosa che prima non esisteva e poi sì. Perché non cuciniamo. Perché non apri quella bottiglia di vino. Perché no. Ci sono vuoti così ampi da coltivarci dentro universi interi, da queste parti; da queste parti mancano i rifugi. Manca la quotidianità. Le ali. E tutto il resto. E qualcos’altro.

commenti
  1. umoreumorismo ha detto:

    Mi piace da matti sto post!!! Poesia!

  2. mitedora ha detto:

    è un monologo perfetto, perché non c’è risposta.

  3. vetrocolato ha detto:

    Questo pezzo è bellissimo.

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